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Arianna radaelli



            Nata a Milano nel 1995, Arianna Radaelli ha studiato pianoforte con Silvia Rumi e Paolo Bordoni e si è laureata al Conservatorio di Milano nel 2015. Dal 2012 studia clavicembalo e fortepiano con Emilia Fadini e Giovanni Togni. Nel 2017 ha completato un Master nel Conservatorio di Como con lode. Nel giugno 2019 si è laureata con lode in Schola Cantorum Basiliensis (CH), studiando con Francesco Corti. A settembre 2019 inizia un Master in Pedagogia musicale. Ha partecipato a corsi e lezioni con maestri di clavicembalo e fortepiano tra cui C. Rousset, B. Cuiller, Skip Sempé, O. Dantone, E. Baiano, A. Marcon, J.A. Bötticher, L.F. Tagliavini, B. Martin, G. Tabacco, O. Baumont. Ha vinto il primo premio al Concorso per clavicembalo “Amelia Isabella Bianchi” a La Spezia nel 2015, il secondo premio e il premio del pubblico al XIX Concorso Internazionale di musica da camera “Biagio Marini” nel 2018. Conduce un'intensa attività concertistica in Italia e in Europa sia come solista e membro di orchestre e gruppi da camera. Ha suonato in numerosi festival di musica antica (tra cui Innsbrucker Festwochen der Alten Musik e Festival Oude Muziek Utrecht) e si è esibita in concerto con direttori quali A. Bernardini, A. Quarta, O. Gaillard, L.U. Mortensen. Nel 2019 è stata Correpetitor e Assistente di F. Ventura nella produzione di Ottone, re di Germania di Händel (Innsbrucker Festwochen der Alten Musik).






il clavicembalo



            Raccontare il clavicembalo significa approfondire la sua storia da vari punti di vista, ognuno dei quali contribuisce a definirne la veste di strumento principe del periodo musicale che va dal Rinascimento al Barocco e infine al Classicismo.
In questo seminario verranno approfonditi numerosi aspetti del clavicembalo: le sue caratteristiche organologiche, chiarendo come la struttura e, di conseguenza, lo stile e il repertorio siano diversi a seconda dell’epoca e dell’area geografica di provenienza; la sua presenza, associata a tematiche pratiche e teoriche, ad esempio quella dell’accordatura e dei temperamenti, nelle fonti storiche e nei trattati; il perché della sua straordinaria diffusione in ogni contesto musicale, legata alla sua natura di strumento tanto solistico quanto di accompagnamento nel basso continuo, nonché di riferimento nell’ambito della direzione d’orchestra; l’ampio uso che ne venne fatto in ambito pedagogico, per l’insegnamento della tecnica tastieristica e del contrappunto.
Si parlerà anche di tempi più recenti e del ruolo che il clavicembalo si è trovato a ricoprire dal XX secolo ai giorni nostri. A questo proposito uno spazio sarà dedicato al tema proposto nel recital: l’accostamento delle avanguardie del repertorio antico e di quello contemporaneo.
Sarà la storia di uno strumento antico e moderno, duttile e ricco di potenzialità nascoste: quello che per i compositori del Novecento rappresentò l’apoteosi della percussività, della precisione e della reattività, era lo stesso strumento la cui tecnica, due o tre secoli prima, si affinò ad altissimi livelli, rendendolo il mezzo di espressione delle più sottili sfumature e dei dettagli più fugaci, tesori delle dita e delle orecchie più sensibili.

Dom 06/10 16.00
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